lunedì 3 marzo 2014

Homo Murmurianum

Antichi ritrovamenti ossei fanno risalire l’origine dell’Homo Murmurianum al Pleistocene, gli antropologi tendono ad ipotizzarne un distacco filogenetico a cominciare da Caino e seguendo Giuda e Ponzio Pilato.
Lasciamo comunque in disparte paleontologia ed etimologia e cerchiamo di capirne alla spiccia il significato della parola. Murmuriari in dialetto Siciliano equivale a mormorare, spettegolare, sparlare, da qui possiamo ben intuire chi è l’Homo Murmurianum e quale sia il suo unico scopo nella vita, perché per lui il murmuriare è più che un semplice passatempo, è una vera e propria missione per cui sacrificarsi con assoluta stoicità, è il suo nutrimento primario.
Di certo, al di là delle sue ataviche origini dovremmo anche inquadrarlo in una qualche categoria attuale, io sinceramente non ci riesco, magari se ne potrebbe aggiungere una a quelle cinque già citate da Leonardo Sciascia nel suo “Il giorno della civetta”: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i pigliainculo , i quaquaraquà, i murmuriatori.
Ecco, credo che possa andar bene, l’accendiamo!!

A volerne stilare un profilo psicologico potremmo dire che il soggetto ha di sicuro avuto un’infanzia difficile, segnata da un padre padrone e una madre apprensiva, una pubertà decisamente repressa e una vita nel suo complesso abbastanza inutile e insignificante, in altre parole una crisalide che non ha mai avuto le palle per uscire dal bozzolo e trasformarsi in farfalla, ma queste sono solo mie ipotesi, vediamo allora di compararle con gli undici indicatori che Kenneth Keniston usa per riconoscere la sindrome dell’alienazione:

  1. Sfiducia: Il murmuriatore ha avuto un’infanzia ed un’adolescenza traumatica ed anche la loro vita da adulti è contraddistinta da una serie di frustrazioni che accumulandosi vanno a creare una condizione di sfiducia sia nei confronti del mondo esterno che nei riguardi delle proprie capacità di adattamento all’ambiente. (e io che ho detto ??)
  2. Pessimismo: Il murmuriatore è convinto di non potersi inserire adeguatamente nella società, per cui sceglie la strada alternativa della devianza. Il pessimismo è dovuto ad un basso livello di autostima.
  3. Ostilità confessa: Il murmuriatore prova rabbia e ostilità verso la società che ritiene colpevole di non offrirgli le stesse opportunità che sono offerte agli altri. Il murmuriare ha quindi un elevato valore simbolico, in quanto non è la singola vittima di turno che si vuol punire, ma la società nel suo complesso.
  4. Alienazione interpersonale: Il murmuriatore ha una grossa difficoltà a stabilire una comunicazione interpersonale soddisfacente. Abbiamo visto come, fin da piccoli, abbiano la tendenza a chiudersi in un loro mondo immaginario, popolato da fantasie, piuttosto che in quello reale fatto di scambi interpersonali.
  5. Alienazione sociale: Il murmuriatore ha una vita sociale estremamente povera proprio a causa della sua scarsa capacità di instaurare legami interpersonali.
  6. Alienazione culturale: Il murmuriatore pur essendo in linea di massima di intelligenza media ha una cattiva riuscita scolastica e il grado di istruzione è in genere medio-basso anche se la sua specie è quella che più di tutte ha ottenuto un numero elevatissimo di lauree Honoris Causa in Criticologia applicata e Processologia spiccia.
  7. Disprezzo si sé: Il murmuriatore ha una bassa autostima e questo fattore è collegato al pessimismo, alla sfiducia ed alla mancanza di un’identità autentica e ben strutturata, mancando questa, o disprezzando quella che ha, cerca un’identità fittizia;
  8. Esitazione: Tutta la vita del murmuriatore è contrassegnata da una mancanza cronica di capacità decisionale.
  9. Subspezione: Il murmuriatore è affascinato dalla psicologia da strada, perché è interessato a sapere come funziona l’uomo e quindi se stesso.
  10. Estraneità: Il murmuriatore è convinto di non appartenere al genere umano, si sente migliore degli altri come nel caso degli egocentrici e dei narcisisti patologici, ma anche incompreso, perché nessuno vuole riconoscere la sua grandezza.
  11. Non strutturazione dell’universo: L’universo del murmuriatore è caotico, manca totalmente di organizzazione ed è come se il soggetto fosse sempre in bilico fra due mondi opposti (reale ed immaginario) che lo trascinano ognuno dalla sua parte.
  12. Mi pare che ci siamo? Andiamo avanti allora…
E’ un antropomorfo con tendenze necrofaghe che non abita nessun biotopo specifico, lo si ritrova praticamente in tutte le fasce sociali sempre pronto a lamentarsi di qualcosa, sempre pronto a giudicare e a sparlare di qualcuno qualsiasi cosa egli faccia e in qualsiasi modo la faccia. Ha sempre qualcosa da raccontare su tutti, delle sue prede conosce vita morte e miracoli e quello che non sa lo aggiunge serenamente di suo senza batter ciglio.
Il murmuriatore ha un innata ostilità verso gli uomini e l’umanità rei di averlo escluso da quello stesso vivere che non ha mai saputo iniziare, probabilmente per averlo troppo idealizzato.
E’ un archivio vivente in aggiornamento costante, fagocita e immagazzina ogni minimo impercettibile avvenimento che raccoglie mimetizzandosi fra le persone comuni.
Animale ectotermo lo si può benissimo scorgere nelle vicinanze di bar o su piazzette assolate, ama riunirsi in branchi con esemplari della stessa specie per scambiare esperienze e informazioni e non di rado lega effimere alleanze per poter sferrare l’attacco ad un qualche nemico particolarmente ostico.E’ un avvoltoio che non scende mai dal ramo, critica l’operato altrui ma non mette mano a niente.

E’ capacissimo di criticare per tutta la vita un tale che ogni mattina incrocia per le scale mentre esce per andare al lavoro senza mai scoprire che gli va a scopare la moglie.
Vorrebbe un mondo migliore ma parcheggia sempre in doppia fila.
Si crede un’aquila… ma in realtà è solo un brutto anatroccolo.

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